Vai al contenuto

Muffa e umidità, addio!

Chi di noi in una parete o angolo del soffitto non ha mai visto la comparsa di orrende macchie di muffa?

Ecco qualche accorgimento suggerito dal sito

“PREVENTIVI.IT”

per sconfiggerla:

La muffa nelle nostre case rappresenta un vero e proprio incubo. La sua formazione, infatti, non ha solo conseguenze di carattere estetico, ma può riflettersi in modo preoccupante anche sulla salute degli abitanti,  portando alla formazione di una serie di patologie che non vanno assolutamente sottovalutate. La muffa in casa viene a formarsi su alcuni elementi costruttivi a causa del permanere di un tasso di umidità più o meno consistente. La prima cosa da fare per cercare di contrastare la muffa in casa è individuare da dove provenga l’umidità. In particolare, possiamo affermare che:

  • l’umidità può derivare da pentole, nel caso in cui il vapore non riesca ad uscire;
  • può essere prodotta dagli abitanti stessi. Va considerato che ogni persona quotidianamente produce una quantità di vapore che oscilla tra un litro e un litro e mezzo; che una semplice doccia ne produce uno; che gli essiccatori per la biancheria contribuiscono alla formazione di quasi un litro e mezzo e che anche le piante presenti nella casa possono dare il loro apporto fino quasi ad un litro;
  • può penetrare dall’esterno utilizzando punti non stagni, a contatto con il terriccio;
  • in determinate condizioni tende a formarsi da sola come condensa sulle parti di una costruzione confinanti con l’esterno, ad esempio dietro l’armadio o in bagno.

Perché è pericolosa la presenza di muffa in casa? A questo proposito va ricordato comeun costante ed elevato tasso di umidità può arrecare danni permanenti agli elementi costruttivi, sino addirittura a pregiudicare la stabilità statica dell’edificio. A questo primo effetto va poi aggiunto il pericolo per la salute. Va ricordato come la presenza di umido caldo può favorire la formazione di microorganismi  e aumentare in maniera esponenziale il pericolo d’infezioni e malattie allergiche, mentre l’umido freddo può portarsi dietro malattie reumatiche e una generale debolezza immunitaria.

Gli abitanti di una casa, acquirenti o locatari che siano, hanno il preciso diritto ad un’abitazione che sia esente da difetti, in modo da poterne godere appieno l’utilizzo. Ove si sia affittata un’abitazione gravata da muffa, occorre comunicarne per iscritto la presenza,  ponendo delle precise scadenze per la sua rimozione. Allo stesso tempo il locatario può richiedere una riduzione del canone d’affitto, operazione analoga alla riduzione del prezzo d’acquisto da parte dell’acquirente che si trovi di fronte alla medesima situazione. Nel caso di mancata rimozione del difetto, si può chiedere il risarcimento dei danni, in particolare quelli relativi ai mobili rovinati dall’umidità. Naturalmente anche la controparte può presentare delle controdeduzioni, il che può dar luogo al sorgere di una controversia di carattere legale. In questo caso, prima di ricorrere a perizie e procedimenti dispendiosi, sarebbe il caso di  rivolgersi all’organo conciliatore, il C.T.C.U., che può dirimere la questione in modo più rapido e indolore dal punto di vista finanziario.

Anche l’umidità di risalita è pericolosa. A causarla è un flusso d’acqua che sale dal terreno andando a diffondersi all’interno dei muri di un abitazione o di un intero edificio. La risalita è favorita dal fatto che i muri, solitamente quelli portanti o che si trovino a diretto contatto con il terreno, sono composti in misura variabile da materiali porosi che si comportano alla stregua di spugne, assorbendo l’acqua. E’ un problema che si presenta specialmente nelle costruzioni in cui l’isolamento orizzontale, ovvero quello teso ad impedire un diretto contatto tra le murature ed il terreno, manca, oppure sia presente ma allo stesso tempo inefficiente oppure danneggiato. Uno degli aspetti molto importanti dell’umidità di risalita, nonostante venga spesso trascurato nelle opere di risanamento, è il minerale o sale  in essa contenuti. Sino a che rimangono sciolti nell’acqua non sono causa di danno, ma una volta divisi, forzatamente oppure a causa dell’evaporazione dall’acqua possono causare il distacco dell’intonaco ed altri problemi più o meno gravi.

Muffa in casa cosa fare

Di fronte ad un problema come quello della muffa in casa, occorre adottare una strategia tesa non a limitare il fenomeno, ma a rimuoverlo del tutto. Molti, infatti, decidono di adottare contromisure che sono soltanto palliativi, magari adoperando potenti funghicidi che però, all’atto pratico, non evitano il nuovo insorgere della muffa in casa. Sarebbe più appropriato incidere in maniere definitiva sulle cause, ad esempio prosciugando il fondo e andando a rimuovere la  muffa rimasta con l’aceto di vino bianco, che ha il vantaggio di non macchiare, oppure utilizzando l’alcol denaturato al 70%.

Muffa in casa rimedi

Molti di coloro che si ritrovano a combattere con la muffa in casa, si chiedono cosa occorre fare in questi casi. In effetti una superficie abitabile sufficientemente ampia dovrebbe garantire il necessario volume d’aria in grado di compensare l’umidità in eccesso. In caso di persistenza del problema, si può:

  • provvedere tramite un buon isolamento delle parti esterne (muro, soffitto, pavimento) che le renda in grado di produrre alte temperature su quelle interne. Infatti che in caso la differenza tra la temperatura dell’aria al centro del locale e quella  delle superfici sia minore ai 4°C, la formazione della condensa è più difficile;
  • utilizzare materiali caratterizzati da capacità di assorbimento di vapore per muratura, soffitti e arredamento, ed evitare rivestimenti sintetici, soffitti in cemento, pavimenti in polivinile di cloruro e carta da parati al vinile;
  • Arieggiare in maniera abbondante, avendo cura di rispettare i criteri di risparmio energetico.

Umidità  di risalita: le possibili soluzioni

In caso di umidità di risalita, si possono utilizzare diversi rimedi per risolvere il problema. Tra questi possiamo annoverare:

  • la barriera frapposta all’umidità di risalita tramite l’impiego di sostanze chimiche, da iniettare nella muratura;
  • il taglio orizzontale della muratura e il successivo inserimento di un diaframma isolante in piombo, pvc o acciaio;
  • l’uso di un intonaco deumidificante. in particolare, il principio di quest’ultimo rimedio trae la sua utilità dalla struttura macroporosa della malta, la quale consente una superficie di evaporazione maggiore rispetto a  quella di materiali più compatti , aprendo maggiori possibilità di smaltimento dell’acqua proveniente dal sottosuolo.

In alcuni casi, la quantità di acqua espulsa è addirittura maggiore di quella in arrivo dal terreno. A rendere possibile lo scambio è il soffione, un sistema contro l’umidità di risalita realizzato immettendo dei tubi, dotati di fori esalatori nella parte esterna della muratura oggetto del risanamento. In tal modo si crea un sistema di ventilazione naturale in grado di consentire lo scambio tra l’aria esterna secca e quella interna umida, favorendo l’evaporazione dell’umidità di risalita della parete. Un metodo meno invasivo, è quello che prevede l’utilizzo dell’elettrosmosi, che crea un campo magnetico e uno sbarramento al fenomeno di risalita all’acqua tramite l’utilizzo di energia elettrica indotta all’interno della muratura.

Va inoltre segnalato che l’umidità di risalita può essere contrastata da semplici accorgimenti di carattere pratico, come l’utilizzazione di malte a base di calce, che hanno la caratteristica di essere più traspiranti rispetto a quelle cementizie e formate da materiale acrilico. Inoltre si può dare luogo ad uno scannafosso intorno al perimetro dell’edificio delegato a consentire l’areazione della parte basamentale dei muri, che pone argine agli effetti della risalita capillare.

via Muffa e umidità, bye bye!